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Installazione dell'impianto
   

Installazione dell'impianto

Manutenzione e controllo

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  IL CONTATORE
All’ingresso dell’appartamento è posto un contatore che calcola il volume di gas transitato; questo apparecchio di misura, frequentemente collocato all’esterno dell’abitazione, deve essere mantenuto in buono stato e non bisogna usarlo per appoggiarvi oggetti vari (vasi di fiori, detergenti, ecc.).

Inoltre non deve mai essere manomesso dagli utenti ed ogni intervento, su di esso o sulla parte dell’impianto prima di esso, deve essere eseguito esclusivamente da tecnici dell'azienda di distribuzione.

Se il contatore è situato all'esterno dell‘abitazione bisogna anche inserire un rubinetto di intercettazione generale dell’impianto immediatamente all‘interno dell‘alloggio, in posizione facilmente accessibile.

L’IMPIANTO INTERNO
A valle del contatore, il gas combustibile viene distribuito ai diversi apparecchi utilizzatori attraverso le tubazioni costituenti l’impianto interno. In linea generale le tubazioni dell’impianto interno del gas, che costituiscono la parte fissa dell’impianto interno, possono essere di acciaio, rame, polietilene e multistrato, ognuna di queste viene utilizzata per un diverso tipo di posa.

Modalità di posa delle tubazioni gas all'esterno della singola unità immobiliare

- a vista;
- in canaletta;
- interrate.

Attenzione è un divieto normativo posare le tubazioni del gas direttamente sotto traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali dell'edificio e delle sue pertinenze.

Modalità di posa delle tubazioni gas all'interno della singola unità immobiliare

- a vista;
- in canaletta;
- sotto traccia.

Le tubazioni metalliche che costituiscono l’impianto di adduzione del gas non devono essere utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici.

Le tubazioni in vista non possono essere utilizzate in modo improprio (per appendervi panni o quant’altro).

Le tubazioni sotto traccia e interrate devono essere opportunamente segnalate, per evitare possibili danneggiamenti (es. forature causate da trapani) successivamente alla loro posa.

In mancanza di segnalazione, prima di forare un muro, è bene dotarsi di uno strumento in grado di rivelare la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un buon negozio di ferramenta.

Le tubazioni che lo costituiscono possono essere installate esternamente, "in vista", oppure "sotto traccia", all'interno della muratura in modo non visibile. E' importante ricordare che queste non devono mai essere utilizzate come "messa a terra" di apparecchi elettrici né per altri usi impropri.

Nella realizzazione dell’impianto interno mediante tubazioni poste sottotraccia è fondamentale rispettare precise prescrizioni di sicurezza, tra cui:

-     le tubazioni devono essere posate a determinate distanze dagli  
      spigoli delle pareti e del pavimento;

-     devono essere annegate in malta cementizia;

-     devono essere opportunamente segnalate con elementi che  
      rendano possibile l'individuazione del loro percorso.In mancanza
      di segnalazione, prima di forare un muro, per evitare danni
      causati dai trapani, è bene dotarsi di uno strumento (facilmente
      reperibile presso un negozio di ferramenta) in grado di rivelare la
      presenza di metalli;

-     tutti i rubinetti e le giunzioni filettate dei tubi devono rimanere a   
      vista o essere inseriti in apposite scatole ispezionabili con
      coperchio non a tenuta verso l’interno del locale.

-    Si tenga presente che i materiali che costituiscono l'impianto
      interno dell'appartamento (tubazioni) e i loro accessori devono  
      essere nuovi: è vietato l’impiego di tubi, rubinetti e simili rimossi
      da altro impianto già funzionante.

Il Decreto Ministeriale n. 37/08 (che ha sostituito, abrogandola, la "vecchia" Legge 46/90) stabilisce che per qualsiasi intervento di installazione, modifica, ampliamento e manutenzione di impianti a gas, nonché per l’installazione e la manutenzione di apparecchi, bisogna rivolgersi unicamente ad installatori abilitati in possesso di determinati requisiti tecnico— professionali, attestati da un certificato di riconoscimento rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l'artigianato.

Prescrive inoltre che, al termine dei lavori, l'installatore rilasci una "dichiarazione di conformità" che attesti che l'impianto e stato realizzato secondo le normative vigenti che rappresentano lo "stato dell'arte".

L’installatore abilitato deve, tra le altre cose, effettuare le necessarie valutazioni per quanto riguarda l'aerazione, lo scarico dei prodotti della combustione e l'ubicazione degli apparecchi previsti.

Il “fai da te” è assolutamente vietato.
 

INSTALLAZIONE DEGLI APPARECCHI
A monte di ogni derivazione di apparecchio di utilizzazione e cioè a monte di ogni tubo flessibile o rigido di collegamento fra l'apparecchio e l'impianto interno, deve sempre essere inserito un rubinetto di intercettazione, posto in posizione visibile e facilmente accessibile.

In particolare, l’installazione di apparecchi a gas di tipo tradizionale è vietata nelle camere da letto, mentre è consentita nei bagni, ma a condizioni molto limitative, la sola installazione di apparecchi per la produzione di acqua calda.

I divieti e i limiti sono imposti dal fatto che qualsiasi apparecchio in cui sia in funzione un bruciatore assorbe l'aria necessaria per la combustione ed emette i fumi prodotti dalla combustione stessa. Se la combustione avviene in un ambiente chiuso, l'aria deve essere prelevata dall’esterno, mediante apposita apertura di ventilazione obbligatoria. Le camere da letto e i bagni sono locali in cui si tende a tenere chiuse le finestre ed a tappare eventuali altre aperture, e quindi risultano privi dei necessari requisiti di aerazione; per tale ragione sarebbe estremamente pericoloso installarvi apparecchi alimentati a gas combustibile.


Se proprio non fosse possibile una soluzione diversa, nella camera da letto e nei bagni e consentita l’installazione di apparecchi a circuito di combustione stagno (tipo C).

Nell’installare un apparecchio, l'installatore deve sempre controllare che esso sia idoneo per il gas combustibile con cui viene alimentato. Infatti, una combustione non ben regolata — quale risulta sempre quella in un apparecchio costruito per un gas diverso da quello distribuito nella zona - può dare luogo a formazione di monossido di carbonio. La fiamma deve sempre risultare ben tesa ed azzurra, mentre se risulta irregolare e giallastra occorre un intervento da parte dell’installatore.

EVACUAZIONE DEI PRODOTTI DELLA COMBUSTIONE
Per quanto concerne l’evacuazione dei prodotti della combustione, nel caso che ci si discosti dai semplici esempi riportati dalle norme, i terminali di tiraggio per lo scarico diretto, non forniti dal costruttore dell'apparecchio (come invece sempre avviene per gli apparecchi di tipo C), possono essere impiegati solo a certe condizioni, tra le quali quelle che ne sia identificabile il produttore e comprovato il funzionamento per la portata massima di impiego.

La norma UNI 7129 riporta nell'appendice C alcuni prospetti recanti le dimensioni interne di camini singoli di materiale refrattario e metallici coibentati. Le condizioni di applicabilità dei prospetti sono descritte in dettaglio nella stessa appendice. Nel caso che i dati effettivi di impianto non rientrassero nelle condizioni di applicabilità o nei dati dei prospetti, si dovrà procedere al calcolo del camino secondo la norma UNI 9615.
La norma UNI 7129, come pure il regolamento di attuazione della Legge 46/90 (DPR 447/1991), prevede che le canne fumarie collettive ramificate siano progettate da un professionista.
 

documenti:
Delibera 40/2004 Sicurezza dell' impianto post-contatore
Materiale pubblicitario
Materiale informativo
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link:
Cig - Comitato Italiano gas

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Riello S.p.a.

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